Mi riempie di oroglio pensare che potrò, per la prima volta, votare. È un grande onore pensare che la mia prima votazione sarà quella che permetterà, e questo lo spero vivamente, di avere un secondo tubo che completi il tunnel del San Gottardo. Il mio è un deciso, e lo è ancora di più dopo aver seguito il dibattito di ieri sera sulla RSI.

Penso che il risanamento del Gottardo con un secondo tubo sia assolutamente necessario per mantenere il collegamento con il resto della Svizzera. L’insicurezza data dai tempi reali delle costruzioni di grandi opere non permette di puntare su alternative costose e alquanto ambigue. Non riesco ad immaginare delle rampe per portare i veicoli oltre Gottardo: per andare a Zurigo a Pasqua bisognerebbe riservare il posto a Natale, e anche riservando così in anticipo non sarebbe poi neanche chiaro per la Pasqua di quale anno si arriverebbe a destinazione.

La paura di una pressione dall’Unione europea per aprire due corsie significa unicamente che i politici dovranno imparare a dire di no invece di scendere sempre a compromessi unilaterali – le cosidette calate di braghe – con un l’UE che non volesse rispettare le nostre leggi. Siamo uno Stato di diritto, possiamo anche farci valere in quanto tale.

A chi dice che non vuole mettere il peso sul gobbo dei propri figli, beh, dico semplicemente di lasciar decidere a noi del nostro gobbo. Come loro hanno potuto scegliere del loro.

Lasciare isolato il nostro cantone significa perdere attrattività, perdere imprenditori e penalizzare il turismo. Quale futuro avremmo da isolati? Non vorrei diventare il rifugiato di domani.

 

 

 

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